Il concetto di sicurezza è cambiato sensibilmente negli ultimi anni: prima era innanzitutto una necessità per affrontare l’emergenza della pandemia, ora l’attenzione alla salute dei dipendenti sta tornando a essere una scelta precisa nella strategia aziendale. L’idea di “sicurezza” comprende quindi un’accezione più ampia del termine e si rafforza come risposta alle esigenze delle persone che vivono gli ambienti comuni, come il luogo di lavoro. A partire da questa nuova consapevolezza, la sanificazione certificata fa la differenza e diventa un valore chiave per chi decide di investire nella qualità dell’ambiente aziendale.  

 

Sanificazione certificata: una garanzia di qualità

Le caratteristiche dello spazio in cui si lavora influiscono sull’approccio che il personale ha nei confronti dei compiti che svolge: il benessere aziendale, infatti, si riflette in modo significativo sulla produttività, in aumento se il contesto lo consente. Ecco perché la pulizia dell’ufficio e la cura dell’ambiente di lavoro sono fondamentali.

Come si potrebbe definire un ambiente di lavoro stimolante e produttivo? Certamente pulito, in cui non ci siano accumuli di polvere o sporcizia sul pavimento, con una buona illuminazione e una buona qualità dell’aria: si tratta di un luogo in cui lavorare in modo confortevole e in sicurezza. Per questo, la sanificazione certificata riveste un ruolo centrale.  

Non basta pulire: perché i vantaggi di una strategia incentrata sul benessere dei dipendenti sia efficace, è importante che tali interventi siano effettuati all’insegna della qualità, tanto da poter essere addirittura certificati. Non solo, la sanificazione certificata è un supporto prezioso per l’attestazione dell’impegno del datore di lavoro rispetto alla salute e sicurezza delle persone che lavorano in azienda, una responsabilità indicata dal Dlg 81 del 2008.  

 

Sanificazione certificata obbligatoria: sì o no?

Durante il periodo dell’emergenza pandemica, la sanificazione era obbligatoria solo in determinati casi – come in seguito a un contagio accertato – e, più in generale, era indicata come fondamentale per tutte le superfici e gli spazi comuni al fine di ridurre il più possibile la trasmissione del virus. Non era però vincolante richiedere la sanificazione certificata, sebbene l’attestazione costituisse una preziosa garanzia aggiuntiva per l’azienda che richiedeva l’intervento.  

Oggi, in tema di sicurezza sul lavoro, resta valido quanto indicato dal D. Lgs. 81/08: tra gli obblighi si prevede la definizione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) – una relazione atta a identificare i rischi per la salute connessi alle prestazioni lavorative svolte – e la formazione sulla sicurezza per i propri collaboratori. La sanificazione certificata non compare tra i doveri del datore di lavoro, ma si rivela strettamente funzionale al raggiungimento degli obiettivi in materia di salute e sicurezza 

Con una sanificazione certificata, ad esempio, è possibile aggiornare il DVR dal punto di vista del rischio chimico, indicando i prodotti utilizzati per la sanificazione e certificando le buone pratiche relative al loro utilizzo, come l’aerazione dei locali, il corretto dosaggio e l’efficacia biocida.  

Inoltre, ci sono due casi specifici di rischio per la salute che vanno considerati con particolare attenzione da parte dell’azienda: il rischio legionellosi nei ristagni di acqua e la formazione di muffe o batteri nelle condotte aerauliche. È proprio qui che si rivela necessario contare su una sanificazione certificata che tuteli la salubrità degli ambienti di lavoro e la sicurezza del personale.  

 

Sanificazione certificata: dalle condotte aerauliche alla legionellosi

Fra gli interventi più importanti per un ambiente di lavoro sicuro, non possono mancare le prassi che la normativa indica come fondamentali, come quelle legate alla buona qualità dell’aria. 

Si tratta, ad esempio, della sanificazione certificata di condotte aerauliche, degli impianti di ventilazione, riscaldamento e condizionamento e delle unità di trattamento aria. A tal proposito, è possibile richiedere una relazione finale, stilata da un operatore in possesso della speciale qualifica rilasciata dalla NADCA (National Air Duct Cleaning Association), che riporta: 

  • le immagini fotografiche e i video delle ispezioni svolte, grazie ad apparecchiature specializzate; 
  •  la descrizione dettagliata degli interventi effettuati; 
  • i risultati delle analisi microbiologiche post-intervento, affidate a laboratori accreditati. 

Deve essere particolare attenzione alla gestione del rischio di legionellosi: le vaschette di drenaggio della condensa, e in generale le superfici su cui si possono formare ristagni, richiedono un trattamento meccanico di raschiatura e una sanificazione con prodotti appositi. Tutti interventi che rappresentano ottimi esempi di sanificazione certificata a beneficio della salute delle persone e dalla garanzia di rispetto della normativa. 

 

Requisiti sanificazione certificata: cosa chiedere al proprio fornitore?

Uno stesso lavoro può essere svolto in modi diversi: a fare la differenza sono la metodologia adottata, gli strumenti usati e la professionalità di chi lo esegue. Tutti questi aspetti possono essere certificati nella relazione tecnica finale che un partner di qualità esperto nella sanificazione aziendale può realizzare. Questo documento può essere corredato: 

  • dalla documentazione fotografica dell’intervento effettuato 
  • dalle schede tecniche dettagliate dei prodotti detergenti usati e attestati come presidi medico-chirurgici 
  • dalle certificazioni ottenute dall’azienda negli ambiti di competenza 
  • da una dichiarazione che attesta il rispetto delle principali e più aggiornate normative in materia. 

Durante le fasi più complesse della pandemia di Covid 19, poter contare sulla sanificazione certificata è stato un enorme segnale di fiducia che le aziende hanno potuto dare ai propri collaboratori. Oggi resta un vantaggio competitivo per le imprese che scelgono di mettere al centro le persone, puntando su una strategia aziendale volta al benessere aziendale e ad una gestione del facility management che sia efficace e di qualità.