Le pulizie di fine cantiere sono tra le più impegnative e complesse da organizzare ed eseguire: si tratta di un’attività che ha poco a che vedere con le pulizie ordinarie che le aziende sono solite affrontare nel quotidiano.

Al termine di un cantiere edile, gli spazi di lavoro oggetto dell’intervento, siano locali rinnovati a seguito di una ristrutturazione oppure ambienti di nuova realizzazione, presentano polvere, residui e detriti di quantità tale da richiedere una pulizia approfondita con apparecchiature adeguate.

Anche se la squadra di operai che ha effettuato i lavori ha preso tutte le precauzioni prima dell’avvio del cantiere, è inevitabile che lo sporco si depositi ovunque: cemento, vernice, malta, colla, resine e calcinacci sono solo alcuni dei materiali più utilizzati in un cantiere, specialmente quando vengono eseguiti dei lavori in muratura. Assieme alla polvere, particolarmente fine e sottile, questi residui possono accumularsi su ogni superficie per cui vengono richieste specifiche modalità di intervento.

Per ripristinare ordine e sicurezza nei vari ambienti si rivelano necessarie delle pulizie di fine cantiere con prodotti, solventi e strumenti professionali, oltre a un fornitore attento e preparato.

 

Pulizie fine cantiere, quali sono i rischi da monitorare

Dato lo sporco particolarmente ostinato, gli interventi che caratterizzano le pulizie di fine cantiere devono essere mirati in funzione della quantità e della tipologia di residui presenti nelle aree soggette a cantiere. Vediamo quali sono i rischi da tenere in considerazione in questa prospettiva.

  1. Valutazione non idonea dell’entità del lavoro.
  2. Impiego di prodotti e attrezzature non adeguati.
  3. Mancato rispetto delle norme di igienizzazione e sanificazione.
  4. Ricorso a personale non qualificato.
  5. Affidarsi al fai da te.

 

1.    Rischi pulizie fine cantiere: la valutazione dell’entità dell’intervento

Per delle pulizie di fine cantiere efficaci, è prioritaria la predisposizione di un piano strategico, sulla base del quale mettere a punto le fasi dell’intervento –a partire dal sopralluogo per ispezionare gli ambienti e valutare prodotti e attrezzature in relazione al tipo di superficie da trattare e a residui e materiali lì presenti.

Un attento e accurato sopralluogo effettuato da personale qualificato è essenziale per la definizione dell’intervento da porre in atto e per pianificare lo svolgimento delle pulizie di fine cantiere. Difatti, ogni cantiere ha le sue peculiarità e problematicità, ogni ambiente presenta una diversa condizione da ripristinare: la capacità di valutare l’entità del lavoro permetterà di definire la tempistica in modo certo e di personalizzare il servizio in funzione delle esigenze dello stabile e del cliente, restituendo gli ambienti nella loro forma migliore e nel minor tempo possibile.

Per questo, una non corretta valutazione dell’intera attività – dalle modalità alle aree d’intervento – può dar seguito al mancato rispetto delle tempistiche previste, con conseguente impossibilità di riprendere la normale operatività degli spazi aziendali nei tempi stabiliti e l’ingerenza di spese non considerate nel budget iniziale.

 

2.    Rischi pulizie fine cantiere: prodotti e attrezzature non idonei

Pulizie di fine cantiere impeccabili che restituiscano ambienti ripristinati, sicuri e sani e che agevolino la loro manutenzione nel lungo periodo comportano l’uso di prodotti specifici in grado di rimuovere i residui difficili da eliminare – dalle macerie alle tracce di cemento, dalla vernice alla colla – senza alterare le superfici interessate. In seconda battuta, le attrezzature dovranno essere idonee all’aspirazione delle polveri, sia quelle a grana grossa che quelle fini, così da facilitare le successive operazioni di lavaggio.

In questo caso, il rischio di pulizie di fine cantiere errate è quello di ottenere delle superfici che non abbiano la resa e l’aspetto desiderati, rendendo molto più difficili operazioni di routine come le pulizie ordinarie.

 

3.    Rischi pulizie fine cantiere: il mancato rispetto delle norme

La cura degli ambienti soggetti a pulizia deve essere completa. Questo significa che le operazioni di ripristino post cantiere devono comprendere anche la sanificazione dei servizi igienici e della rubinetteria e l’igienizzazione degli impianti aeraulici, qualora siano presenti sistemi di aerazione, in modo da assicurare la qualità dell’aria indoor.

In tal senso, è opportuno che le modalità di intervento soddisfino i protocolli operativi AIISA e NADCA. Se non correttamente rimossi mediante adeguata pulizia, i sistemi di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell’aria possono diffondere potenzialmente una varietà di agenti contaminanti capaci di compromettere lo stato di salute degli utenti della struttura.

Inoltre, nel caso di uffici di nuova realizzazione, è necessario provvedere agli interventi di igienizzazione e sanificazione previsti dalle norme anti-contagio da Covid-19.

 

4.    Rischi pulizie fine cantiere: operatori non qualificati

Ogni settore lavorativo espone i suoi dipendenti a rischi e pericoli connessi alla tipologia di attività svolte – e questo vale anche e soprattutto per gli operatori del settore del cleaning.

Le problematiche a cui sono soggetti spaziano dai movimenti ripetitivi e scorretti alle lesioni e contusioni causate da scivolamenti e cadute, soprattutto in presenza di superfici bagnate e scivolose o di pulizie in quota, nel caso di vetri e finestre. Si aggiungono poi l’eventuale presenza di sostanze tossiche nell’ambiente e l’impiego di prodotti che possono essere corrosivi o infiammabili, la cui applicazione deve essere adeguatamente controllata.

Per questo, è necessario che gli operatori siano muniti dei corretti dispositivi di protezione individuale e siano adeguatamente formati sui comportamenti da adottare per ridurre al massimo i rischi. È quindi opportuno rivolgersi a realtà che siano in grado di offrire un servizio professionale di pulizia fine cantiere e che abbiano comprovata esperienza e personale altamente specializzato, con qualità certificata ISO.

 

5.    Rischi pulizie fine cantiere: il fai da te

Alla luce della complessità che le pulizie di fine cantiere richiedono e del ruolo chiave che rivestono per il ripristino degli ambienti, evitare il fai da te è la mossa cruciale per minimizzare l’impatto di potenziali danni indesiderati.

È fondamentale dotarsi di professionalità capaci di monitorare l’intero spazio sottoposto a cantiere e rilevarne le criticità sia nel breve che nel lungo periodo: in questo modo è possibile ottimizzare gli interventi dal punto di vista dei costi e restare conformi alle normative più recenti in materia di sicurezza e igiene del lavoro.

Per questo, scegliere una soluzione professionale proposta da un’impresa specializzata assicura un elevato standard qualitativo senza pesare sul bilancio aziendale, in grado di limitare i rischi legati alle pulizie di fine cantiere.